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Tendenze principali nella supply chain da non trascurare per il 2021

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Tendenze principali nella supply chain da non trascurare per il 2021

Nessuno può negare che l’anno 2020 passerà alla storia come uno dei momenti più impegnativi per l’umanità. Un momento in cui il mondo intero si è arreso di fronte al flagello di un virus che non ha dato tregua. L’anno che inizia non potrà non subirne le conseguenze: il 2021 si presenta come un anno di grandi sfide.

Per i professionisti della catena di approvvigionamento, il Covid-19 si è tradotto in un periodo di grande pressione e sfide continue, ma allo stesso tempo ha messo in risalto, come mai prima, l’importanza della sua funzione per l’impresa e per il mondo in generale.

La sfida principale è stata quella di garantire la continuità delle attività in un ambiente incerto e ostile, costringendo i reparti acquisti a una trasformazione digitale su grande scala, dove chi ha saputo fronteggiare la crisi è rimasto a galla, mentre coloro che non sono stati in grado di reagire in tempo hanno subito conseguenze drammatiche.

Come si prospetta il prossimo anno per la catena di approvvigionamento e per i suoi specialisti? Quali sono gli aspetti da valutare per prepararsi a un 2021 incerto? Ecco alcune tendenze che non possono essere trascurate.

Una prospettiva sui pericoli futuri

Quest’anno ha dimostrato che dobbiamo farci trovare preparati a qualsiasi evento, tanto più in un mondo in costante evoluzione. Mai come prima, il Covid-19 ci ha insegnato che affidarsi a politiche di gestione del rischio chiare ed efficienti è fondamentale per adattarsi alle attuali problematiche.

L’anno trascorso ha messo in difficoltà aziende importanti; la Toyota, per esempio, si è vista costretta a interrompere le proprie attività nelle zone più colpite dal virus e a limitare i viaggi dei propri collaboratori. Lo stesso è accaduto per le centinaia di realtà che non si sono fatte trovare pronte.

Affidarsi a un modello di gestione del rischio conforme agli standard legali e capace di rispondere alle esigenze del settore costituisce un’alternativa consigliabile di questi tempi, in modo da minimizzare le minacce e le relative conseguenze.

All’interno di un contesto del genere, una visione chiara diventa cruciale. Non è possibile gestire ciò che non si conosce. Per quanto complessa possa essere la catena di approvvigionamento, affidarsi a un modello ben definito che evidenzi potenziali problematiche o punti deboli, e che aiuti a preparare piani di emergenza adeguati a ogni situazione, può fare la differenza tra successo e fallimento.

“I reparti acquisti capaci di reagire agli alti e bassi fronteggiati dalle proprie catene di approvvigionamento nell’ultimo periodo, e che abbiano garantito la continuità delle attività, supereranno non soltanto il COVID-19, ma anche tutte le crisi future”, sottolinea Kaplan, Director and Commodity Analyst, Commodity Analysis and Insight Ltd, in Global Crisis and the importance of Procurement Agility.

Il tuo team è preparato?

Data la maggiore complessità e diffusione delle catene di approvvigionamento (uno studio ha rilevato che circa l’80% dei produttori delocalizza i propri reparti in diversi Paesi) è diventato fondamentale affidarsi a professionisti in grado di rispondere alle diverse esigenze. Mentre per i principali team di approvvigionamento la sfida si concentra nell’acquisire le capacità per affrontare una nuova era digitale che prevede l’implementazione e la gestione dei dati su grande scala, al fine di prevedere e analizzare il mercato (big data analytics), l’internet delle cose e l’automatizzazione nella catena di approvvigionamento, i nuovi professionisti che già dispongono di conoscenze nel settore saranno molto richiesti.

La digitalizzazione delle catene di approvvigionamento implica un alto volume di dati da analizzare per utilizzarli correttamente. Questo permette di aumentare l’efficienza dei processi e delle operazioni e, allo stesso tempo, di facilitare i processi decisionali. Coloro in possesso di un profilo più tecnologico in grado di adeguarsi a tale richiesta saranno, senza dubbio, i mediatori di un cambiamento sicuro e vantaggioso per l’azienda.

Vale la pena notare che potersi affidare a strumenti che aiutino a rendere più semplice questo compito come insights providers report e supply chain mapping permetterà di accedere a informazioni chiare e rilevanti in un solo clic.

Frederic Girardeau – Montaut, Managing Director & Global SAP Ariba Leader Deloitte Consulting LLP., ha dichiarato nel webinar Prossimo venturo: una prospettiva sul futuro dell’approvvigionamento. “Per quanto riguarda l’innovazione, i progetti su cui stiamo lavorando nella nostra supply chain prevedono di introdurre più informazioni nei processi di gestione. Lavoreremo per elaborare e analizzare grandi quantità di informazioni in un breve periodo al fine di migliorare i processi decisionali”.

Catene di approvvigionamento ecologiche/Supply Chains are Going Green

La società continuerà a richiedere catene di approvvigionamento sempre più ecologiche.  Mentre molte compagnie hanno introdotto processi in linea con questa esigenza, i reparti di approvvigionamento di settori come l’elettricità e il trasporto continuano a essere considerati fonti di emissioni di carbonio e notevole inquinamento. Di fronte a ciò molte aziende hanno cominciato a spostarsi verso fonti di energia rinnovabili e a introdurre sistemi di tracciabilità del carbonio, per esempio.

Le catene di approvvigionamento a zero emissioni di carbonio stanno prendendo sempre più piede. Marchi dominanti come Apple, impegnata a convertirsi in un’azienda a zero emissioni di carbonio entro il 2030, dovranno affrontare grandi sfide per raggiungere questo obiettivo. Le riorganizzazioni a livello operativo e tecnologico delle catene di approvvigionamento a tutti i livelli saranno un buon punto di partenza per garantire i risultati delle azioni intraprese e la loro misurabilità.

Le revisioni in quest’area e il lavoro di squadra di tutti gli attori coinvolti nella supply chain costituiscono fattori chiave.

Le aziende che adotteranno processi sostenibili otterranno riconoscimento pubblico e maggiori ritorni economici a lungo termine. Uno studio internazionale condotto da Unilever su più di 20.000 adulti di 5 Paesi differenti, ha rilevato che 1/3 degli interpellati preferisce marchi sostenibili e che il 21% di loro preferirebbe acquistare prodotti che indichino chiaramente la propria sostenibilità sulle etichette. Si tratta inoltre di una tendenza in aumento.

Sicurezza informatica: la grande sfida

Come afferma Carlos Sáiz, socio del Gruppo ECIX: ”Esiste un’importante attenzione normativa per identificare e prevenire le minacce alla sicurezza informatica prima della contrattazione con i fornitori e durante il rapporto contrattuale. Il COVID-19 ha reso evidente il livello di dipendenza delle aziende nei confronti dei servizi e delle infrastrutture di parti terze, tra cui possiamo citare piattaforme cloud, call center, sistemi di videoconferenza. Nelle grandi aziende l’esposizione ai rischi per la sicurezza informatica sarà più elevata in quanto è maggiore il numero dei fornitori”.

Di fatto, le dirigenze dei reparti di approvvigionamento sono sempre più preoccupate a causa della sicurezza informatica, soprattutto dopo l’aumento dei pericoli percepito negli ultimi mesi. La tendenza a investire nella sicurezza informatica è in aumento e, a causa del rapporto di dipendenza, le aziende appaiono sempre più attente nei confronti dei propri fornitori.

Un caso che ha generato scompiglio nel settore, e che costituisce sicuramente un esempio lampante dell’impatto negativo degli attacchi informatici, è quello di British Airways. La compagnia aerea è stata multata per 26 milioni da parte dell’ICO (Information Commissioner’s Office del Regno Unito) per aver subito il furto dei dati personali e finanziari dei propri clienti. La mancanza di misure di sicurezza e protocolli informatici adeguati sono stati i motivi che hanno determinato tale sanzione, considerata una delle più pesanti del settore.

La tendenza è in aumento e, mentre l’era digitale continua a svilupparsi, le vulnerabilità delle aziende saranno sempre più evidenti, specialmente in reparti esposti verso l’esterno come l’approvvigionamento. Cosa fare? Affidarsi a sistemi che aiutino a diminuire i pericoli sarà fondamentale durante il nuovo anno. Piattaforme per contenere i rischi attraverso i dati e in tempo reale come cyber security Management possono essere sicuramente un ottimo alleato per questo 2021.

Per i professionisti della catena di approvvigionamento l’anno appena iniziato sarà un periodo di grandi sfide e cambiamenti, un adattamento continuo alla rivoluzione digitale e a tutti i vantaggi e opportunità che porta con sé, ma anche alla gestione dei rischi. L’ambiente continuerà a richiedere comportamenti adeguati e l’incertezza nella quale viviamo attualmente costringerà i vari team ad affidarsi a piani di gestione del rischio e a una migliore visione delle proprie catene di approvvigionamento.

Se il prossimo anno hai bisogno di sostegno per gestire con successo la tua supply chain, contattaci: possiamo offrirti un aiuto completo per rendere il 2021 un anno di successo per la tua azienda.

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