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Penuria di CO2 e lezioni da apprendere

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Penuria di CO2 e lezioni da apprendere

Di Rhiarn Warner

Community Manager – BuildingConfidence

A giugno 2018 il Regno Unito si è trovato ad affrontare un problema di scarsità generalizzata di birra, bevande analcoliche e carne, a causa dell’impatto di una penuria di anidride carbonica per uso alimentare. Il problema è sorto per una concomitanza di eventi nella supply chain: molti stabilimenti di fertilizzanti in Europa continentale hanno chiuso temporaneamente per lavori di manutenzione di routine. Tanto che dei cinque stabilimenti che producono CO2 nel Regno Unito, ne sono rimasti operativi solo due.

Nella fase più critica della crisi, la catena di pub JD Wetherspoon ha esaurito le scorte di alcune marche di birra; Coca Cola ha interrotto la produzione di alcune linee; e Ocado, un rivenditore online, a causa della penuria di ghiaccio secco, ossia CO2 allo stato solido, non ha potuto eseguire consegne di surgelati (il ghiaccio secco è infatti utilizzato per le celle frigo).

L’associazione britannica del settore avicolo (British Poultry Council) aveva segnalato che la situazione poteva anche aggravarsi.

L’emergenza fortunatamente è in parte rientrata, ma ha continuato a fare notizia nel Regno Unito. The Independent ha segnalato bassi livelli di scorte per prodotti quali l’acqua gassata nei supermercati delle catene Sainsbury’s e Co-Op.

Col senno di poi, sarebbe stato possibile prevenire la crisi con una gestione più efficiente degli approvvigionamenti.

A prescindere dal settore, il mio consiglio si articola in tre punti.

1) Conoscere a fondo i fornitori e individuare gli anelli deboli della catena.

Conoscendo meticolosamente ogni livello della filiera, è possibile quantificare l’impatto di potenziali carenze o interruzioni della fornitura da parte di uno dei fornitori sulla produzione totale. La mappatura della supply chain assicura l’adozione di elevati standard non solo da parte dei fornitori di primo livello, ma lungo tutta la filiera. Ciò permette di confermare il rispetto degli standard e di identificare le violazioni che comportano rischi per la reputazione.

2) Giocare d’anticipo, costruendo un quadro completo della situazione, che contempli condizioni del mercato, informazioni di settore, eventuali eventi eccezionali prevedibili e produttività prevista.

La penuria di CO2 è la conseguenza di una serie di concause. L’anidride carbonica, infatti, è un sottoprodotto della produzione di ammoniaca negli stabilimenti di fertilizzanti. Il consumo dei fertilizzanti raggiunge l’apice in inverno, mentre di solito con l’arrivo dell’estate le industrie chimiche diminuiscono la produzione. Il prezzo attuale dell’ammoniaca, molto basso, non incentiva i produttori a riprendere la produzione industriale di questa sostanza (e quindi dell’anidride carbonica) in tempi brevi, e di conseguenza la fornitura tocca i minimi storici in estate. Alle carenze nell’approvvigionamento si è aggiunto l’aumento della domanda, dovuto a consumi maggiori di cibo e bevande per il forte caldo e i Mondiali di calcio. Il fenomeno ha interessato in particolare le bevande gassate, di cui la CO2 è parte integrante del processo produttivo.

3) Avere accesso a un ampio ventaglio di fornitori alternativi per reperire gli ingredienti o i prodotti principali con breve preavviso, senza pregiudicare la qualità o la reputazione.

Questo accorgimento è particolarmente importante, perché proprio quando l’accesso a un prodotto è meno immediato, possiamo giocare un ruolo strategico. Integrando business intelligence e ingenti quantità di dati validati, possiamo ottenere un quadro completo delle pratiche operative dei fornitori, della loro esposizione al rischio e delle conseguenze per gli acquirenti. I questionari di prequalificazione, specifici per i vari settori, raccolgono tutti i dettagli essenziali per aiutare gli acquirenti a prendere decisioni ponderate per l’approvvigionamento e la scelta di un fornitore.

Con una banca dati di oltre 175.000 fornitori in tutto il mondo operanti in 10 settori, aiutiamo gli acquirenti a trovare i fornitori giusti, a gestire i rapporti, ad accrescere la visibilità e a migliorare il controllo sull’intera catena di fornitura.

Rhiarn, in un’intervista per Supply Management, dal titolo “CO2 shortage impacts supply”, ha fornito ulteriori dettagli sull’argomento.

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