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L’Internet degli oggetti è ovunque

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L’Internet degli oggetti è ovunque

Smart technologies: made in [unknown]

The boom in products using artificial intelligence, connected devices and the Internet of Things is creating a huge opportunity for businesses everywhere. Chi fabbrica questi prodotti si trova pertanto a lavorare con aziende soggette a regimi giuridici molto differenti, a seconda dell’area geografica in cui operano. So how can you make sure that everybody complies with all the rules and standards?

L’Internet degli oggetti (IoT) è ovunque. Sul posto di lavoro, nelle vie dello shopping, nelle case (e persino nei giardini), in auto, sul polso e nei nostri bagagli. E questo è solo l’inizio.

Già oggi si fatica a ignorare questi dispositivi intelligenti. E allo stesso modo non è possibile ignorare le opportunità commerciali che l’IoT offre a migliaia di imprenditori e imprese in tutto il mondo.

Il progresso nel settore avviene a ritmi vertiginosi. Al Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas, la cosiddetta “vetrina mondiale della tecnologia e dell’innovazione”, è stata lanciata una vasta gamma di nuovi prodotti supportati dall’intelligenza artificiale, che va dai cani robot domestici, agli specchi da bagno capaci di leggere le notizie.

Giganti globali: poco virtuosi nella trasparenza

Un giorno, alcuni di questi prodotti saranno diffusi ovunque, mentre altri saranno presto dimenticati. Tutti però, hanno qualcosa che li accomuna: dipendono in maggioranza da proprietari di tecnologie globali il cui nome altisonante genera un pericoloso senso di sicurezza, riguardo all’integrità della loro supply chain.

Ma non dovrebbe essere così.

La realtà infatti è ben più complessa di quanto sembri. Le supply chain dei prodotti high-tech comprendono spesso molte aziende da tutto il mondo, che sono soggette a regimi giuridici differenti. Assicurare la conformità dei prodotti diventa quindi molto difficile.

Anche l’acquisizione di informazioni sulle singole aziende diventa complicata. E c’è il rischio concreto che alcuni di questi fornitori siano ben lungi dall’essere conformi a tutti gli standard normativi vigenti.

12%. È la percentuale di aziende registrate nella community Power and Tech di Achilles ancora carenti sotto il profilo delle politiche documentate in materia di salute e sicurezza. Avere nella propria supply chain un fornitore con carenze in questi ambiti, dovrebbe far sorgere qualche timore. Quali sarebbero infatti le conseguenze, se venisse alla luce un problema di violazione delle norme?

Innanzitutto si dovrebbe trovare subito una soluzione alternativa, ma ci sono anche impatti ben più gravi, seppur meno evidenti nell’immediato: per esempio i danni alla reputazione e alla credibilità dell’azienda sul mercato.

E non dimentichiamo le gravi conseguenze economiche che avrebbe una violazione delle norme di salute e sicurezza: le sanzioni sono elevate, e i costi potrebbero non essere coperti dall’assicurazione aziendale. Reati ancora più gravi possono persino comportare pene detentive.

E poi, ovviamente, c’è da considerare che garantire il benessere dei dipendenti non solo ha un impatto positivo sulla reputazione aziendale, ma contribuisce ad aumentare la produttività e la redditività nella supply chain. Questo articolo del Financial Times descrive i vantaggi della tutela dei dipendenti nelle supply chain globali.

Fortunatamente ci sono sistemi che semplificano le cose, aiutando a garantire che tutti i fornitori siano pienamente conformi.

Come garantire la conformità

Uno di questi sistemi è aderire alla community Produzione industriale di Achilles. Questa community, che comprende aziende di tutto il mondo attive nell’automazione, nell’elettronica e nella tecnologia industriale, offre un metodo completamente trasparente per valutare le capacità, i costi e la conformità dei fornitori.

La piattaforma fa tutto questo in due modi. In primo luogo, tutti i fornitori compilano un dettagliato questionario di prequalificazione, che copre un’ampia gamma di ambiti in materia di conformità, dalla responsabilità ambientale e sociale d’impresa alla sicurezza sul lavoro, dalla responsabilità etica alla conformità dei materiali.

Achilles controlla quindi l’esattezza e la completezza delle informazioni.

In secondo luogo, Achilles può anche effettuare audit dei sistemi di gestione dei fornitori, per garantire la conformità a standard riconosciuti negli stessi ambiti.

I vantaggi sono evidenti: maggiore sicurezza e fiducia nei livelli di conformità della supply chain, rischio reputazionale drasticamente ridotto e molte nuove efficienze nel processo di approvvigionamento.

Usare la fiducia come acceleratore

Inoltre, questi vantaggi, nell’insieme, offrono un significativo vantaggio competitivo. Avere fiducia significa poter agire tempestivamente, e tale dote è fondamentale nel mondo dei “connected devices”.

Chissà quali meraviglie saranno presentate al CES 2019?

Una cosa è certa: i produttori con piena fiducia in ogni livello della loro supply chain godono già di un grande vantaggio competitivo.

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