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Una nuova prospettiva sulla sicurezza: la sempre maggiore importanza della salute mentale nei luoghi di lavoro

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Una nuova prospettiva sulla sicurezza: la sempre maggiore importanza della salute mentale nei luoghi di lavoro

Stando ai dati dell’Health & Safety Executive (HSE) del governo del Regno Unito, nonostante i significativi progressi compiuti negli ultimi anni sul fronte dei rischi per salute e sicurezza sul lavoro, nel 2021 circa 1,7 milioni di britannici hanno lamentato una qualche forma di malattia riconducibile al lavoro. Tale risultato si scosta dal trend dei due decenni precedenti, in cui i livelli di malattie professionali sono rimasti per lo più stabili.

L’aumento delle malattie professionali è dovuto in primo luogo a maggiori livelli di stress, depressione e ansia correlati al lavoro, alla cui impennata ha contribuito la pandemia da coronavirus. Di fatto, 645.000 lavoratori hanno riferito di aver sofferto di una malattia professionale causata o accentuata dal coronavirus. A farla da padrone sono stress, depressione o ansia, che rappresentano addirittura il 70% delle malattie riferite.

Ma ci sono anche buone notizie: altre statistiche HSE hanno confermato la tendenza discendente osservata negli ultimi anni. Secondo lo studio Labour Force Survey, nel Regno Unito 441.000 persone hanno subito infortuni non mortali mentre si trovavano al lavoro. Se da una parte questo numero può sembrare molto alto, dall’altra il tasso per 100.000 abitanti del Regno Unito è in costante calo ed è inferiore a quello di molti paesi europei. Anche il tasso di disturbi muscoloscheletrici è in costante diminuzione.

I risultati dimostrano che il programma dell’HSE continua a ridurre efficacemente gli infortuni e i disturbi di carattere fisico riconducibili ai luoghi di lavoro. Tuttavia, forse è arrivato il momento di moltiplicare gli sforzi per prevenire e gestire i problemi di salute mentale sul luogo di lavoro.

Colmare il divario tra comunità e fornitori

Infortuni e malattie professionali continuano ad avere un forte impatto sulle aziende e sull’economia in genere, nonostante alcuni miglioramenti relativi al tasso di infortuni.Non sono disponibili nuovi dati per il 2020/21, ma solo nel 2018 sono stati persi addirittura 30 milioni di giorni lavorativi. Si tratta di cifre sconvolgenti, soprattutto se si pensa che molti dei casi in questione sono evitabili. Sebbene il tasso di infortuni nel Regno Unito sia inferiore a quello di alcuni paesi europei, il confronto con quanto avviene in altri paesi del mondo dimostra che ci sono ancora margini di miglioramento.

Il nostro recente Rapporto sull’andamento di salute e sicurezza ha rivelato un divario sostanziale nel numero di incidenti gravi segnalati dalle aziende in Regno Unito, Spagna e Norvegia. Rispetto al Regno Unito, le aziende spagnole hanno segnalato un numero di incidenti gravi quattro volte superiore. Al contrario, nelle aziende norvegesi si è registrato il 66% di infortuni in meno rispetto al Regno Unito.

Il motivo di differenze tanto marcate è semplice: esiste una relazione diretta tra il numero di infortuni gravi e la carenza di sistemi di gestione di salute e sicurezza documentati, in particolare per quanto riguarda le aziende spagnole. In altre parole, disporre di un sistema per la gestione di salute e sicurezza documentato è un passo estremamente importante verso la sicurezza dei lavoratori. Le aziende che gestiscono attivamente salute e sicurezza sul lavoro creano un ambiente di lavoro molto più sicuro.

Data l’importanza sempre maggiore che gli acquirenti attribuiscono alla sicurezza delle proprie supply chain, i fornitori che non dispongono di un programma di salute e sicurezza documentato si ritroveranno esclusi dalle gare d’appalto. Parallelamente, i fornitori che puntano a rinforzare il programma di sicurezza per anticipare requisiti futuri dovrebbero valutare l’enfasi posta sulla salute mentale nelle loro iniziative.

Creare una cultura di salute e sicurezza

Nonostante il chiaro legame tra buoni risultati in termini di sicurezza e un programma di salute e sicurezza documentato, il 21% dei fornitori dichiara di non avere ancora un programma documentato. Secondo questi dati, è fondamentale che gli acquirenti che desiderano garantire la sicurezza delle proprie supply chain capiscano quanti dei loro fornitori abbiano introdotto un programma di salute e sicurezza documentato. Insistendo su un sistema documentato e ricorrendo a fornitori sicuri, è possibile aumentare la sicurezza e salvare vite umane. Individuando i fornitori che non hanno avviato alcun programma, gli acquirenti possono far emergere e ridurre i rischi in termini di sicurezza.

Le aziende che hanno intenzione di aiutare i propri fornitori a migliorare i programmi di salute e sicurezza dovrebbero considerare di includere una valutazione su quanta importanza un fornitore abbia dato ai problemi di salute mentale. Nei prossimi anni, è probabile che una maggiore consapevolezza dei problemi di salute mentale e del loro impatto su lavoratori e produttività porti i soggetti interessati a essere più scrupolosi.

Questa maggiore attenzione si tradurrà in aspettative più elevate a livello di assunzione di responsabilità da parte delle aziende. Il Failure to Prevent Act del Regno Unito comporta che un’azienda possa essere colpevole di concorso di reati se non impedisce a un “soggetto esterno” di commettere un reato. Per evitare responsabilità è essenziale assicurarsi di disporre di solide politiche e aver introdotto procedure atte a prevenire il verificarsi del reato.

Conformità end-to-end

In materia di salute e sicurezza, la trasparenza è fondamentale per qualsiasi azienda acquirente, non soltanto per quelle operanti in settori ad alto rischio come il chimico, l’energetico e l’ingegneria pesante. Ma senza il giusto supporto professionale, per molte aziende, soprattutto quelle con supply chain complesse e a più livelli, essere trasparenti può risultare difficoltoso.

Possiamo aiutare le aziende acquirenti a garantire la piena conformità alle leggi in vigore e a controllare i sistemi di gestione dei fornitori per ridurre i rischi di malattie, infortuni e incidenti professionali. Infine, i nostri servizi possono consentirti di ingaggiare soltanto fornitori che soddisfano le tue aspettative e condividono i tuoi valori, rendendo la supply chain la più sicura possibile, salvando vite umane ed evitando infortuni.

Sebbene offriamo un livello ulteriore di due diligence, lavoriamo assiduamente per far sì che tu non perda mai un colpo. Possiamo fornirti i nostri servizi ovunque tu ne abbia bisogno, portando a termine centinaia di audit ogni anno, in più lingue e località. Inoltre, la nostra esperienza di lavoro con standard internazionali e associazioni di categoria significa che possiamo porre sempre domande mirate e applicare i modelli di rischio più adatti, non importa quanto complessa sia la tua supply chain.

Basta incertezze!

I nostri servizi iniziano con un dettagliato questionario di pre-qualificazione, che include la raccolta e la verifica dei dati relativi a tutti gli aspetti in materia di salute e sicurezza. Ne abbiamo completati già 175.000 per acquirenti sparsi in tutto il mondo, eliminando ogni incertezza nella collaborazione con nuovi fornitori e aiutando a rafforzare le relazioni già in essere.

Una volta avviato il rapporto con un fornitore, offriamo anche audit per misurare l’efficacia (e la conformità) dei suoi sistemi di gestione. I nostri servizi ti garantiscono di lavorare soltanto con fornitori che, non solo adottano politiche e prassi tali da assicurare la qualità e la conformità dei tuoi prodotti, ma che condividono il tuo impegno a tutelare dipendenti e appaltatori.

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