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La sostenibilità nel settore delle costruzioni: una moda passeggera o un promettente trampolino di lancio?

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La sostenibilità nel settore delle costruzioni: una moda passeggera o un promettente trampolino di lancio?

Post sul blog a cura di Shaun McCarthy OBE, Presidente della Supply Chain Sustainability School

Data: 23 marzo 2021 | Tempo di lettura: 7 minuti

La sostenibilità nel settore delle costruzioni ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Molti appaltatori principali stanno dando grande risalto alle proprie politiche in materia di sostenibilità, tanto che è iniziata una vera gara a chi possiede le credenziali migliori.

La sostenibilità è un caposaldo destinato a durare o è solo una moda passeggera?

I fattori che spingono ad abbracciare la sostenibilità ambientale nel settore delle costruzioni stanno acquisendo sempre più forza. Gli investitori istituzionali stanno adottando una posizione ferma su questioni quali il cambiamento climatico. Larry Fink di Blackrock ha parlato senza mezzi termini nella sua lettera aperta ai CEO: “Ritengo che la pandemia con il suo forte richiamo alla nostra fragilità ci abbia messo di fronte a una crisi esistenziale molto profonda, che ci spingerà ad affrontare più energicamente la minaccia globale dei cambiamenti climatici e a chiederci seriamente come tutto ciò cambierà le nostre vite”. Il punto di vista degli investitori in materia di Governance ambientale e sociale (ESG) andrà a influenzare i prezzi azionari e i costi degli oneri finanziari.

Secondo alcune importanti tendenze in atto nella supply chain a cui fare attenzione quest’anno, le aziende che adottano processi sostenibili otterranno un maggiore consenso e migliori ritorni economici nel lungo periodo. In uno studio internazionale condotto da Unilever, che ha coinvolto oltre 20.000 adulti provenienti da 5 paesi diversi, è stato rilevato che 1/3 degli intervistati preferisce marchi sostenibili e che di questi il 21 per cento preferirebbe acquistare prodotti in cui la sostenibilità sia chiaramente richiamata sull’etichetta, e questo è un trend in crescita.

Anche i clienti stanno influenzando in modo più energico l’agenda, in particolare quelli del settore pubblico. Ai sensi della nota del governo britannico PPN 06/20 alle linee guida in materia di appalti pubblici, gli acquirenti del governo centrale e le agenzie governative sono tenuti, a partire dal 1° gennaio 2021, ad assegnare nell’ambito della valutazione di offerte in gare d’appalto un peso minimo del 10 per cento al “valore sociale”. La nota esprime chiaramente quali siano le aspettative. Dato che molti enti governativi già assegnano un peso superiore al 10 per cento, questo fattore può fare la differenza tra l’aggiudicarsi e il perdere una gara d’appalto. La Spagna è il paese dell’UE con il maggior numero di infrazioni in campo ambientale. Nel 2017 nel paese sono state aperte in totale 30 procedure di infrazione, quattro in più rispetto all’anno precedente, pari a quasi il 10 per cento di tutte le procedure aperte nell’UE. La Spagna è al primo posto nella lista dei paesi più multati per avere infranto la politica dell’UE e questo poco invidiabile primato dovrebbe indurre ulteriori riflessioni. Le infrazioni riguardano tutti gli ambiti, dalla cattiva gestione delle acque all’omissione di valutazioni di impatto ambientale nei progetti urbani, alla protezione degli habitat, all’inquinamento atmosferico, per fare solo qualche esempio. È stato pertanto applicato un nuovo aggiornamento del Documento di base sul risparmio energetico (DB-HE) del Codice Tecnico Edilizio spagnolo (CTE), per conformarsi alle normative attuali e future dell’UE. I paesi nordici al contrario sono noti per la loro eccellenza nella sostenibilità – tanto che la Norvegia è ampiamente riconosciuta come il paese più sostenibile al mondo – e ciononostante continuano ad alzare l’asticella. Solo pochi mesi fa, il parlamento norvegese ha approvato una proposta per raggiungere l’obiettivo dell’impatto zero sul clima entro il 2030, due decenni prima del previsto. L’Unione europea, per esempio, mira a centrare lo stesso obiettivo entro il 2050.

In risposta, stiamo vedendo efficaci politiche messe in atto da appaltatori principali quali Balfour Beatty nel Regno Unito, o il gruppo Skanska in Svezia, celebre per il motto “Journey to Deep Green”, da anni all’avanguardia nel settore. Il colosso spagnolo Ferrovial è leader di settore nel Dow Jones Sustainability Index.

La nuova frontiera è quella della collaborazione. Stiamo vedendo imprese unire gli sforzi per raggiungere maggiori livelli di sostenibilità. A febbraio 2021 nel Regno Unito undici imprese appaltatrici hanno unito gli sforzi nell’ambito del programma di sviluppo regionale da molti miliardi di sterline di Highway England, adottando un approccio collettivo in materia di sviluppo dei fornitori, obiettivi di sostenibilità e indicatori chiave delle prestazioni.

Ma tutti questi buoni propositi trovano poi applicazione concreta a tutti i livelli della filiera di approvvigionamento?

Ci sono sia buone sia cattive notizie. In un sondaggio condotto nel 2020 nel Regno Unito su oltre 1.000 piccole imprese dalla Supply Chain Sustainability School è emerso che il 74 per cento ha compreso meglio l’importanza della sostenibilità, il 51 per cento ha aumentato il proprio coinvolgimento nel sociale in ambito locale e il 45 per cento si sta aggiudicando nuove commesse grazie al miglioramento delle proprie credenziali di sostenibilità. Di contro, solo il 37 per cento afferma di avere ridotto le emissioni di carbonio e solo il 32 per cento dichiara di avere ridotto le emissioni che impattano sulla qualità dell’aria. Chiaramente c’è ancora molta strada da fare.

Abbracciare la sostenibilità negli appalti significa ottenere una maggiore redditività e una minore esposizione al rischio. L’adozione di questionari di prequalificazione dei fornitori, con informazioni approfondite e analisi dettagliate che consentono alle aziende di identificare potenziali rischi e di lavorare con fornitori in grado di rispettare i loro stessi standard di sostenibilità, garantisce un enorme valore aggiunto. In Achilles facciamo leva sui dati di oltre 175.000 fornitori in tutto il mondo da oltre 30 anni. Con Achilles Insights, il nostro strumento di analisi dei dati, puoi identificare facilmente i fornitori più all’avanguardia e quelli meno virtuosi e avere la certezza che i fornitori con cui lavori rispettino i tuoi stessi standard e criteri di sostenibilità. Queste informazioni approfondite ti aiutano a valutare i profili generali dei fornitori rispetto a diversi criteri, come la responsabilità sociale d’impresa (RSI). È importante anche garantire che tutte le parti coinvolte comprendano l’importanza della sostenibilità e questo viene assicurato attraverso il supporto fornito dalla Supply Chain School. Infine, è anche opportuno prendere in considerazione l’adozione di un approccio sistematico, come quello stabilito dalla norma ISO 20400.

La sostenibilità nel settore delle costruzioni non è una moda passeggera, ma un promettente trampolino di lancio. Il settore delle costruzioni in tutto il mondo ha notoriamente catene di approvvigionamento lunghe e complesse che sono difficili da controllare e richiedono l’applicazione sistematica di strumenti e tecniche per ottenere risultati coerenti.

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