La legislazione sulla due diligence della catena di fornitura e gli impatti sulla catena del valore non sono argomenti facili da comprendere. Può volerci anni per comprendere tutte le diverse normative e la terminologia. In questo post spieghiamo alcuni dei termini gergali più comuni che potresti incontrare, in particolare se lavori nel settore degli acquisti o della sostenibilità.
Questi 6 termini sono sempre più utilizzati nella legislazione sulla catena del valore e sulla catena di fornitura in tutto il mondo: visita la nostra sezione dedicata ai white paper per maggiori informazioni. Sono anche una parte chiave della CRSD e degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), che puoi approfondire qui.
Terminologia della catena del valore
Catena del valore
Una catena del valore si basa sul concetto di catena di fornitura considerando tutti i passaggi coinvolti in un prodotto o servizio, dalla creazione all’esecuzione o consegna al cliente. Questo include, ma non si limita a, design, produzione, marketing e distribuzione. Una catena del valore è composta da due parti principali: “upstream” e “downstream”.
Catena del valore a monte (Upstream)
La catena del valore a monte è associata alle attività che si verificano nelle fasi iniziali, tipicamente all’inizio della produzione o dello sviluppo. La catena del valore a monte varia in base alla natura dell’attività, ma può includere fornitori di materie prime, componenti o attrezzature, ad esempio.
Catena del valore a valle (Downstream)
La catena del valore a valle è associata alle attività che si verificano alla fine del processo di produzione o sviluppo. Anche la catena del valore a valle varia in base alla natura dell’attività, ma può includere distributori, fornitori di logistica e fornitori di imballaggi, ad esempio.
Impatto della catena del valore
L’impatto della catena del valore si riferisce semplicemente all’impatto ambientale e sociale delle attività aziendali lungo l’intera catena del valore.
Doppia materialità (Double Materiality)
La doppia materialità amplia il concetto di focalizzazione sugli impatti economici, ambientali e sociali rilevanti per le proprie operazioni e prestazioni, estendendo l’ambito per considerare come i due aspetti delle operazioni dirette di un’azienda e della sua catena del valore influiscano su persone e pianeta.
Scope 3
Le emissioni di Scope 3 sono generalmente note come “emissioni indirette” e sono associate alle attività di un’azienda derivanti da fonti di emissioni non possedute o controllate dall’azienda. Le emissioni di Scope 3 possono riguardare beni o servizi acquistati, ad esempio il trasporto di materiali, prodotti o servizi, così come le emissioni dei fornitori di logistica e dei distributori.
Clicca per saperne di più sulla CRSD e sui nuovi standard UE che utilizzano questi termini.